Sono da sempre un
appassionato di sauvignon, attratto per lo più dalle interpretazioni friulane e
altoatesine ho spesso e volentieri dato opportunità di sorprendermi a sauvignon
geograficamente molto disparati per trovare analogie e/o spiccate differenze con
quelli che vengono generalmente definiti i tratti caratteristici del
vitigno.
Le vigne Morello,
Sorriso e Cà di Terra contribuiscono a formare questo vino che affina 7 mesi sui
lieviti fini prima di essere imbottigliato in un numero che si avvicina alle
11000 bottiglie, mica poi così poco. L'etichetta è azzeccata, semplice ed
essenziale davanti, un compendio di dettagliatissime informazioni
agronomico climatiche dietro, dove si viene quasi accompagnati a ritroso a rivivere le
circostanze salienti del ciclo vegetativo.
In bocca secco,
deciso, abbastanza fresco, caldo, marcatamente sapido. Le note vegetali
ritornano (sedano, foglia di pomodoro) per una naturale franchezza con l'analisi
olfattiva.
La sapidità
continua a farci strada fino alla fine del sorso, con un retrolfatto ancora citrino di discreta piacevolezza. Buon corpo, abbastanza percettibile la sua
"meridionalità" rispetto ai suoi cugini
altoatesini.
Le note sapide
personalmente hanno compromesso un pò la facilità di beva, forse qui più che in
altri casi serve un piatto che smonti la salinità evidente.
Forse ancora bottiglia non del tutto pronta, da attendere.
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