Con un certo ritardo
ritorno su una degustazione tenutasi presso l'hotel Westin Palace di Milano sui
vini rossi del Friuli.
Il Friuli Venezia
Giulia non è sicuramente una regione enologicamente famosa per i suoi vini
rossi, ma non va dimenticato che in queste zone sono diversi i vitigni rossi
autoctoni in grado di regalare grandissimi prodotti. La serata organizzata da
AIS Milano ha in questo senso centrato in pieno l'obiettivo di far conoscere, o
riscoprire per chi già li conosceva, alcune bottiglie davvero
interessanti.
Numerosi sono stati
gli assaggi, per cui una discreta operazione di filtraggio mi porta a
condividere le sensazioni solo dei vini che più mi hanno sorpreso e
impressionato.
Questa volta andiamo
per vitigno e partiamo dagli internazionali per poi proseguire con gli autoctoni
e chiudere con l'angolo dei biodinamici.
Internazionali
Castelvecchio Merlot
2006
Siamo nella DOC
Carso e troviamo un gran bel Merlot, ottenuto mediante sapiente selezione di
grappoli per un vino dalla buona struttura. Rosso rubino compatto, al naso è ben
presente la nota del legno, sono 3 gli anni di affinamento tra barriques e botte
grande. In bocca buona pienezza e rotondità, frutta rossa tendente al maturo e
un tannino ancora vivo introducono un finale dove spicca una ovvia impronta di
liquirizia dolce molto gradevole. Buono. 88pt
Fiegl Merlot
Leopold 2006
Merlot interessante
quello di Fiegl, qui parliamo della linea di produzione denominata Leopold. Il
simpatico Matej ci versa un Merlot 2006 che regge con tranquillità i suoi quasi
7 anni, esce infatti da 3 anni di affinamento in legno e da 3 in bottiglia. Le
caratteristiche classiche di ogni buon merlot che si rispetti ci sono tutte,
a cominciare da quella bella rotondità in bocca che tanto invoglia alla beva.
Abbastanza complesso, intrigante rapporto qualità/prezzo.
85pt
Tenute Tomasella Le Bastìe 2005
Merlot di razza, di
straordinaria pienezza in bocca. Complesso al naso e in bocca con una
successione di toni fruttati integrati ad alcuni più evoluti su note di tabacco
e spezie. 11 mesi in barriques nuove. Selezione di uve dal vigneto "Le Monde",
la zona è quella della DOC Grave. 90pt
Fiegl Merlot
1998
Merlot di chiusura
della serata, che l'azienda ha portato quale esperimento per far scoprire le
potenzialità di questo vitigno in una zona come quella di Oslavia. Un Merlot con
un solo anno di affinamento in botte e ormai quasi 14 di attesa prima di essere
stappato. Ancora abbastanza fresco, forti le note di cioccolato e di bruciato al
naso. In bocca ritornano le note affumicate e chiude leggermente stanco. Nel
complesso interessante per come ha tenuto nel tempo.
Tenute Tomasella Cabernet Franc 2011
Sempre dalle Grave
del Friuli proviene il miglior Cabernet Franc della serata. Un vino "quotidiano"
di grande eleganza e franchezza. Le Grave garantiscono ai vini quelle note più
delicate rispetto ai loro corrispettivi carsici, in genere più delineati e
netti. Questo Cabernet Franc ha un colore rosso rubino scarico, quasi
pinotnoireggiante, un naso verde con la fortissima nota vegetale di peperone in
evidenza, molto elegante però. In bocca è al limite del magro, ma di ottima
beva. Non è un vinone, ma ruotandolo è bevuta quotidiana di grande spessore.
Prezzo imbattibile.
Jermann Red
Angel 2010
Un vino femminile in
una serata di vini molto molto maschi. Un Pinot Nero molto intrigante, il colore
è quello tipico del vitigno, un rubino tenue. Il naso ti spiazza con note quasi
da vino bianco, fragola, papaya, passion fruit, tropicale nel suo evolversi nel
bicchiere. Al palato conferme, poco corpo ma molto fine, complesso e delicato.
Si ritrovano le note fruttate di stampo tropicale. Un rosso che sembra fatto
apposta per chi i rossi li beve con il pesce. Magari con qualche salsa. Magari
fà proprio bene in questo caso. Sorpresa.
Autoctoni
Jacuss Fuc
& Flamis 2010
Ah lo schioppettino.
Gli autoctoni friulani sono un pò così, se non li ami possono risultare
scontrosi. Lo schioppettino è vitigno particolare, che si riconosce per le sue
intense note speziate, pepe nero e incenso che nemmeno si fosse in chiesa.
Jacuss propone un 2010 interessante, colore scarico somigliante quasi a una
Schiava, ma naso varietale al massino, pepe macinato, spezie, un pò di frutta
rossa di contorno. Buona intensità anche in bocca. Da provare. Ah, il nome stà
per fuoco e fiamme, che ve lo dico a fare.
La Tunella
Schioppettino 2009
Altro schioppettino
buonissimo, questo più muscoloso del precedente. La nota varietale è sempre ben
presente, incenso, pepe, anche qualche sentore erbaceo, origano, una nota
particolare di marinatura sempre al naso. In bocca intenso e persistente, una
certa potenza, rotondo. Il leggero appassimento delle uve si sente, chiude
morbido. Bel vino. 90pt
Moschioni
Schioppettino 2008
Ancora
schioppettino, ancora potenza. Sempre le spezie al naso, ma in bocca c'è anche
molto tannino e una successione entusiasmante di frutti di bosco. Un vino di
grande eleganza nonostante la sua struttura imponente. E' straordinariamente
presto per poterlo aprire. Pazienza, non ci si pentirà.
Moschioni
Pignolo 2006
Altro autoctono di
razza, il Pignolo. Uve dal grappolo piccolo e spargolo, che deve il suo nome
alla particolare conformazione del grappolo stesso, è vitigno caratterizzato da
acidità spiccata e tannino irruento, che lo rendono adatto al lungo
invecchiamento. Il tannino è la caratteristica principale di questo pignolo di
Moschioni, qui abbiamo davanti almeno dieci se non venti anni di potenziale
invecchiamento, ma è vino che ha carattere e classe.
Jermann
Pignacolusse 2007
Straordinaria
interpretazione del Pignolo e vincitore ex aequo della serata per me. Jermann
lavora alla perfezione questo vitigno traducendolo in un vino dritto, preciso,
ben fatto. Rosso rubino di grande fittezza, naso elegante, la barrique si sente
ma si integra alla perfezione con frutti a bacca nera in successione a note più
evolute di pellame e cacao. Trama tannica in bocca ma è vino già godibile, la
barrique regala note di vaniglia e di affumicato, la persistenza è incredibile,
complesso, fine, intrigante piccantezza finale. 91pt
La Tunella
L'Arcione 2008
Uvaggio autoctono
metà Schioppettino metà Pignolo per il rosso di punta di questo produttore. Gran
vino, forse il migliore della serata insieme al Pignacolusse. Entrambe le
varietà vengono sottoposte a leggera surmaturazione prima del processo di
vinificazione e di quello successivo di invecchiamento in tonneaux per un tempo
complessivo di oltre 3 anni.Tra naso e bocca si trova perfetta sinergia, note
fruttate e più evolute come cuoio e liquirizia, insieme a quelle più varietali
dello schioppettino. Molto pieno e persistente. 91pt
L'angolo
BIO
Kante
Terrano 2007
Edi Kante tra gli
amanti del vino non ha bisogno di presentazioni, viticoltore tra i più
stravaganti, intraprendenti e sperimentatori. Viticoltura biodinamica nel senso
più stretto del termine, e suoli carsici, difficili ma così irresistibili. La
terra carsica è scontrosa, ma è dove deve soffrire che la vigna regala gemme
preziose. Il Terrano è qui l'uva rossa più autoctona, una sorta di legame
inscindibile lega quest'uva al Carso. Il Terrano di Kante è esperienza
sensoriale a prescindere. Questo 2007 al momento dell'assaggio (solo pochi
giorni dopo potrebbe essere diversissimo, vino camaleonte) ci regala un naso
sorprendente, con una nota funginea così netta da credere di avere dei funghi tagliati
nel bicchiere, non un vino rosso. Si apre poi e arrivano sentori di fumo e di
terra che troveremo come comun denominatore in altri terrano della serata. Non
tanta frutta qui, sono vini da dentro o fuori. Anche in bocca interessante nella
sua complessità. Bevuta didattica. Chapeau.
Zidarich
Rujè 2006
Ottima selezione, io ci avrei messo anche lo schioppettino di Vigna Petrussa, sempre sui 92/100 e un prezzo decisamente abbordabile (in cantina). Da aggiungere che poi la Signora Hilde é simpatica e alla mano, cosa non sempre di regola in Friuli...
RispondiEliminaComunque complimenti per gli articoli, una guida da tener presente quando si va in eno-vacanza.
Luca
Non credo Vigna Petrussa fosse presente al banco di assaggio, però lo tengo in considerazione per un futuro acquisto o una visita se capitassi nei paraggi.
RispondiEliminaLo schioppettino è vitigno da riscoprire, peculiarissimo.
Grazie per la segnalazione e per essere passato di qui, alla prossima Luca.