Se non siete mai stati in Portogallo e ci volete andare non prescindete mai e poi mai da una visita nell'Alto Douro.
Questa regione, che si trova nella parte settentrionale del paese, attraversata dal fiume che gli dona il nome (e che in Spagna è chiamato Duero, Ribera del Duero vi dice niente?), è una delle aree vinicole più antiche al mondo. Nella valle del Douro le sponde della vallata sono trasformate in terrazzamenti vitati, che tanto ricordano la viticoltura eroica, sui quali sono coltivati i vigneti che danno vita al Vinho do Porto.
Oltre alle uve utilizzate per la produzione del Porto, tante quintas producono vini rossi secchi, alcuni di grande fattura.
Nel corso del tempo ho sempre più avuto modo di avere conferma che enologicamente parlando il Portogallo non è solo Porto e Madeira, ma anche vini da tavola di grande valore, peraltro spesso con un rapporto qualità prezzo molto interessante (se vi capita buttatevi anche sull'Alentejo, altra regione di rossi straordinari).
Quinta de Roriz è uno dei più antichi estate della regione del Douro, risalente agli inizi del XVIII secolo, famosa soprattutto per essere stata la prima ad avere esportato un Single Quinta Vintage Port.
Prazo de Roriz è uno dei loro prodotti, ottenuto con un blend di uve rosse (difficile l'uso di vitigni in purezza qui), autoctone per la maggioranza, con predominanza della Touriga Nacional, vero vitigno principe di questa zona.
Rosso rubino molto compatto, naso che apre su note fruttate ma poi vira decisamente su alcune più evolute, donate dal legno dove il vino riposa per qualche tempo. Sono le uve che vengono utilizzate per il Porto, e l'ombra del Porto la si sente nel bicchiere, con quei caratteri tipici di legno integrato a frutta matura.
Il Porto è un parente sia chiaro, ma è innegabile che la parentela sia percepibile e affascinante.
Nel complesso un prodotto di medio livello, ma chiaramente interessante per chiunque voglia approcciare un vino rosso dell'area del Douro.
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