martedì 19 marzo 2013

Falesco Day (in the afternoon)




Lunedì 11 Marzo nella consueta elegante cornice dell'hotel Westin Palace di Milano si è svolto un banco di degustazione organizzato da AIS chiamato Falesco day, con la prestigiosa presenza di Riccardo Cotarella, enologo della famosa cantina laziale e di svariate altre realtà vitivinicole italiane.

La batteria di assaggio era notevole, in pratica si è potuto assaggiare tutta la produzione, comprendente anche quella che proviene dagli ettari vitati umbri con la conseguente linea dedicata.

Non mi sono intrattenuto molto in quanto la presenza era veramente massiccia e non è stato facile talvolta ritagliarsi lo spazio necessario per porgere l'umile bicchiere al banco di degustazione, ciò mi ha costretto ad accelerare un pò e per questo menzionerò solo quelle bottiglie che a mio parere hanno raggiunto il personale podio.

3. Ferentano 2010

Il migliore tra i bianchi e di gran lunga. Questo Roscetto che non conoscevo ha stoffa, si presta bene al lieve passaggio in barrique per 4 mesi ma che bastano per conferire al vino quelle sfumature così intriganti di mandorla e vaniglia, poi pesca gialla, melone, perfino ananas in fondo. Completa malolattica. Buono e non poco.

2. Montiano Trentanni 2009

Un vino che non ha bisogno di grandi presentazioni, questa è l'edizione speciale in occasione del trentennale dell'azienda e che gran regalo. Un naso affascinante e potente, pieno di frutta insieme a note speziate e cioccolatose. Vibrante in bocca con una piccantezza piacevolissima che continua all'infinito. Rotondo come solo un Merlot di razza può essere, grande persistenza. 12 mesi in barriques nuove.

1. Trentanni 2010

Miglior vino della serata per me. Di una incollatura sul Montiano ma qui oltre al Merlot abbiamo il Sangiovese a garantire un pò di esperienza rustica e territoriale che ti trasporta. E' ancora giovane e lo vorrei riscoprire tra 5/6 anni per valutarne l'evoluzione. Bel vino, siamo in Umbria qui.

MS. (Menzione Speciale)
Passirò 2009

Ok i passiti sono buoni, sono dolci e si arruffianano i palati. Questo è passito vero però, ancora da Roscetto (sorpresa della serata). Oro brillante nel bicchiere, naso che attira la beva immediata, in bocca morbidissimo, suadente. Prima trovi ceralacca e vernice (sì, vernice e ceralacca), poi chiudi con il ritorno di dolcezza, miele e frutta esotica candita. 90 punti facili, ma io sono un pò stretto.

4 commenti:

  1. Buongiorno Gabriele, sono Andrea
    Volevo porre una domanda un po' strana me ne rendo conto, ma non ho più altri mezzi.
    Sto cercando un vino che assaggiai tempo fa.
    L'etichetta frontale aveva come unica scritta il nome "Infinito", in corsivo, scritto in diagonale dall'angolo inferiore sinistro al superiore destro,
    Aveva sul retro l'esatta dicitura che è riportata come descrizione del Montiano 2009 ("un vino che non ha bisogno di presentazioni ecc ecc").
    La mia domanda è: quella dicitura è un commento spontaneo (che per puro caso coincide con quello di quella bottiglia che non riesco a rintracciare) oppure è stato copiato dall'etichetta? Ed in quest'ultimo caso, mi puoi confermare che l'etichetta era del Montiano? Non vorrei che in quell'occasione bevvi in realtà un Montiano sulla cui etichetta avevano apposto una fasulla fatta in casa.
    Grazie per la tua attenzione, buona giornata
    Andrea

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  2. Ciao Andrea, per prima cosa grazie per avere letto il post e aver visitato il blog.
    Il mio commento al Montiano edizione trent'anni non è stato copiato da nessuna parte (e denoto ora grazie a te la scarsa originalità del mio incipit in questo caso), quindi non riesco a esserti di grande aiuto nel senso che non sono sicuro tu abbia effettivamente bevuto quel vino che magari per qualche motivo a noi sconosciuto riportava l'etichetta frontale con la descrizione che mi hai fornito.
    Per certi versi però dubito fosse proprio il prodotto della Falesco, che sicuramente attenta al marketing, non rinuncerebbe ad avere il brand ben in evidenza sulla bottiglia. Forse il fatto che io dica che la persistenza era "infinita" (usando come ovvio un termine volutamente marcato) ti ha fatto pensare a quel specifico vino oppure anche questo era scritto sul retro della tua bottiglia? In questo caso sarei davvero sorpreso dalla incredibile coincidenza.
    Fammi sapere a questo punto sono incuriosito.

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    1. Allora sorprenditi, perché era scritto proprio sul retro della bottiglia, per questo ho associato subito!
      Ti spiego: bevvi questo vino e rimasi colpito dal suo retrogusto di pistacchio, davvero incredibile. Lessi questa etichetta, e a parte queste parole, ricordo un "Grillo" o "Grilli", oltre al fatto che era un merlot. Lì per lì dissi "ok, me lo ricordo, poi lo cerco bene su internet"..e da allora...è un alla ricerca della bottiglia perduta!
      Grazie a te per la risposta!

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  3. Direi circostanza curiosa. Dovessi trovare la misteriosa bottiglia fammi sapere di che merlot si tratta così confrontiamo gli assaggi.
    Buona ricerca e alla prossima.

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